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"Caro Ottavio!"

«Caro Ottavio,
ti ricordo ogni volta che vedo bimbi in un campo di calcio, ed è una immagine che non si cancella. Se poi questi bimbi vestono di verde, quel verde che al San Luigi tutti abbiamo nel cuore, è proprio il mio cuore a stringersi, e la tua immagine si fa figura concreta, vera, fisica, come fosse lì, in campo a fianco a loro e a me....».
Con queste parole inizia la lunga e appassionata lettera che il direttore tecnico della FIGC e consigliere della società triestina, Marco Stoini, ha voluto scrivere per ricordare Ottavio Dandri (il testo integrale può essere letto cliccando qui).
È già trascorso un anno da quando, con una cerimonia officiata nella Chiesa San Luigi Gonzaga, centinaia di persone hanno salutato per l'ultima volta l'indimenticabile dirigente del sodalizio triestino, un punto di riferimento assoluto per la società, i piccoli calciatori, le loro famiglie e per lo stesso rione di San Luigi.

UNA STORIA SUL BINARIO ISOLA-TRIESTE
Nato a Isola d'Istria il 9 marzo 1941, Ottavio Dandri cresce nei vicoli della piccola località di mare – che oggi si trova in Slovenia – insieme alle tre sorelle e ai quattro fratelli, tutti più grandi di lui.
Con la fine della guerra e la successiva occupazione jugoslava, la vita diventa sempre più dura e pericolosa. Anche due fratelli maggiori di Ottavio finiscono in prigione a seguito delle retate dell'Ozna, la polizia segreta titina.
Dopo la firma del Memorandum di Londra del 1954 e il passaggio di quelle terre alla Jugoslavia, la famiglia Dandri - come centinaia di migliaia di altre persone di nazionalità e di lingua italiana della Venezia Giulia, dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia - decide di non rimanere nel Paese governato da Tito e si trova costretta a lasciare tutto per trasferirsi a Trieste.

2. Livio e Ottavio Dandri Piccola
Ottavio Dandri a destra con il fratello Livio in una giornata trascorsa in montagna

L'ESPERIENZA DEL CAMPO PROFUGHI E L'INCONTRO CON CLAUDIA
Come ricostruito da Ferruccio Delise e Silvano Sau nel volume “Isola 1953-1956 - I giorni dell'esodo”, il 10 marzo 1955 Ottavio trova rifugio nel Campo Profughi di via Doberdò, 8 a Opicina insieme ai genitori e alle sorelle Gemma e Maria. Del resto della famiglia c'è chi emigra negli Usa, chi in Canada e chi si trova un'altra sistemazione in Italia.
Quattordicenne, Ottavio si trova ad affrontare una realtà del tutto nuova in un contesto – come quello delle baracche – particolarmente difficile. Il carattere forte e un innato ottimismo lo aiutano però a superare ogni avversità. In quegli anni frequenta le scuole medie ma anche la sala cinema e le feste organizzate nel Campo profughi. In una di queste occasioni incontra Claudia Argenti che nel 1964 diventerà sua moglie.

UN PROFESSIONISTA DELLA LINOTYPE
Nel frattempo, terminati gli studi, trova lavoro come apprendista tipografo al Villaggio del Fanciullo, la struttura che Davide Carboni nel libro “Il futuro è già cominciato” definisce “un rifugio per tutte le creature che avevano, a causa della guerra, perduto la sicurezza del presente... un luogo dove poter accogliere i ragazzi disadattati, profughi e orfani di guerra”.
Nato da una felice intuizione di Don Mario Shirza, colpito nella primavera del 1948 dalle condizioni in cui versavano anche a Trieste migliaia di persone costrette a vivere ammucchiate in luridi casamenti alla periferia della città, il Villaggio del Fanciullo – dopo la ristrutturazione delle prime strutture abitative - viene inaugurato ufficialmente nel novembre del 1949. Quattro anni dopo, nel 1953, inizia la costruzione della tipografia che diventerà uno dei fiori all'occhiello dell'intera struttura.
Qui Ottavio Dandri apprende l'arte tipografica. Grazie alla sua professionalità e alle sue spiccate capacità di linotipista, di addetto cioè alla tastiera della linotype, successivamente sarà assunto dalla proprietà del quotidiano Il Piccolo dove rimase fino alla pensione, partecipando anche alle immancabili partite di calcio interaziendali.

3. Ottavio partita Il Piccolo 3 maggio 1981 Piccola
Nell'anno del centenario del Piccolo, il primo maggio 1981, Ottavio Dandri (in prima fila è l'ultimo a destra) partecipa al torneo fra colleghi organizzato a Ronchi (foto Leban Il Piccolo)

FAMIGLIA, SPORT E UN NUOVO RIONE TUTTO DA VIVERE
Fisico atletico e dotato di grande resistenza, nel tempo libero Ottavio si dedica al nuoto, al ciclismo e - naturalmente - al calcio. Già nel 1959 contribuisce infatti alla nascita della Libertas Opicina che dal 1975 diventerà una delle sezioni della Polisportiva Opicina.
Intanto, dopo qualche anno, Ottavio e Claudia riescono ad abbandonare il Campo profughi e a sistemarsi in un appartamentino di uno stabile che si trova sempre in via Doberdò. Nel 1967 nasce Rossella, la loro prima figlia, seguita nel 1974 da Mauro. In mezzo, nel 1970 lo spostamento nel nuovo appartamento di via Mauroner nel rione di San Luigi. Una decisione che diventerà centrale nella storia della famiglia Dandri-Argenti.
Nel 1980 Ottavio accompagna per la prima volta il piccolo Mauro al campo di via Felluga del San Luigi For You, l'associazione calcistica - allora grigiorossa - guidata in quegli anni da Paolo Cecada.
Nasce così una lunga storia d'amore durata ben 40 anni. Accompagnatore, dirigente, guardialinee, gestore del bar, factotum durante la tradizionale sagra della società, allenatore, responsabile tecnico delle prime categorie, organizzatore di eventi e di feste di fine anno. Non c'è ruolo che, all'interno del San Luigi Calcio, Dandri non abbia ricoperto con umiltà e dedizione. A partire dall'aiuto concreto nella realizzazione del nuovo campo a 7 – inaugurato ufficialmente nel dicembre del 1980 - che testimonia la volontà del club di puntare con decisione alla valorizzazione del settore giovanile.
Obiettivo che ha visto Ottavio sempre in prima linea. «Fino all'ultimo ha seguito il nostro settore dei più piccoli. Era un punto di riferimento per tutte le famiglie» ha confidato un anno fa al Piccolo il presidente Ezio Peruzzo, al timone del sodalizio dal lontano 1982.

4. Ottavio dirigente San Luigi Allievi 1991 Piccola
Ottavio Dandri (il primo a sinistra accosciato) nel 1991 è dirigente degli Allievi del San Luigi

SEMPRE IL PENSIERO GIUSTO PER TUTTI

5. Ottavio in campo Piccola
Ottavio Dandri sempre con la tuta del San Luigi (foto Nedok)

Gli esempi di questa dedizione alla causa si sprecano ma uno su tutti merita di essere ricordato.
Il 28 gennaio 1994 a Mostar Est, durante la sanguinosa guerra scoppiata nella ex Jugoslavia, la troupe della sede regionale della Rai, composta dall'operatore Alessandro Saša Ota, dal tecnico di ripresa Dario D'Angelo e dal giornalista Marco Luchetta, viene dilaniata da una granata.
In quella stagione tra i tesserati del San Luigi c'è anche Andrea Luchetta, il figlio di Marco, che ha 8 anni. Così, in segno di vicinanza alla moglie Daniela Schifani-Corfini e ai figli Carolina e Andrea, Dandri e i vertici della società decidono di dedicare al giornalista triestino il Memorial Marco Luchetta, diventato nel tempo il più importante torneo per la categoria Pulcini di Trieste, in grado di ospitare ogni anno sul rettangolo di via Felluga importanti formazioni italiane e internazionali.

ISOLA E CIRCOLO ACLI SEMPRE NEL CUORE
L'associazionismo ha rappresentato un aspetto fondamentale della sua vita. Oltre alle esperienze nel mondo dello sport, Ottavio ha sempre preso parte in modo attivo anche alle iniziative di Isola Nostra e dell'Associazione delle Comunità Istriane. Iniziative incentrate sull'esperienza dell'esodo e volte a coltivare la memoria di una delle peggiori tragedie del nostro recente passato.
Allo stesso tempo – per la sua cortesia, gentilezza e disponibilità – è diventato una delle persone più conosciute e amate del rione di San Luigi grazie anche al Circolo Acli, il contenitore ideale per incontrarsi, scambiare due chiacchiere, giocare a carte o a bocce e per fare baldoria. In questo simbolo di amicizia e serenità Ottavio e Claudia, nel 2019, hanno festeggiato insieme ad amici e parenti i loro primi 55 anni di matrimonio.

6. Ottavio festa San Luigi Piccola
Ottavio Dandri e, dietro di lui il figlio Mauro, durante una festa con i piccoli calciatori del San Luigi

ATTESTATI PREZIOSI E UNA MEMORABILE BENEMERENZA


Ottavio Dandri premia i piccoli atleti del San Luigi

Sono letteralmente migliaia i piccoli calciatori del San Luigi che Ottavio ha seguito, allenato e coccolato. Qualcuno ha fatto strada, tutti hanno appreso i migliori valori di questo gioco che continua ad appassionare. E, a stagione conclusa, ognuno di questi giovanissimi atleti ha ricevuto una medaglia e un particolare attestato di partecipazione fortemente voluto proprio da Dandri. Un prezioso ricordo che in molti conservano ancora nel cassetto dei ricordi più belli.
Su proposta del Settore giovanile e scolastico regionale della Figc il 9 giugno 2017 all'hotel Hilton Rome Airport di Roma è stato assegnato a Ottavio Dandri il titolo di benemerenza per il suo lungo e lodevole impegno in favore del San Luigi e dei suoi piccoli calciatori. È stata l'unica volta che Ottavio ha messo piede su un aereo.

8. Ottavio benemerenza Roma2 Piccola
Il 9 giugno 2017 a Roma Ottavio Dandri riceve dalla Figc l'importante titolo di benemerenza per il suo decennale impegno nella formazione dei piccoli calciatori del San Luigi

Roberto Toffolutti