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La Classe ... DIRIGENTE: COTTIGA & ZETTO

Quinta puntata della serie "La Classe ... DIRIGENTE". 

 

E' una coppia di Dirigenti "di peso" quella odierna, sia come stazza - e siamo sicuri che la loro autoironia ci consente questa battuta - ma soprattutto come efficienza. Parliamo di Nevio ZettoGianpaolo Cottiga che assieme a Mauro Miccoli formano la triade dirigenziale della formazione Juniores U19. Non c'è dubbio che l'esperienza che vantano entrambi rappresenta una sicurezza per i Mister che beneficiano della loro collaborazione. Duo ben assortito con Nevio esemplare nella parte organizzativa e gestionale, mentre Gian, come è da tutti chiamato a "Sanlu", è un maestro del computer e quindi avezzo nella compilazione di liste gara, modulistica e quant'altro abbia bisogno dell'utilizzo di monitor e tastiera. Una delle loro migliori caratteristiche è sicuramente la simpatia, perchè Nevio è una battuta continua, mentre l'ironia di Gian è più pungente ma utile a stemperare tensioni e superare momenti difficili: con loro in spogliatoio è impossibile non divertirsi. Entrambi meritano un elogio per l'attaccamento ai colori biancoverdi, essendo rimasti a bordo della nave sanluigina nonostante i propri figli si siano accasati in altre squadre: Federico Zetto a Torviscosa, Simone Cottiga allo Zarja e Gabriele Cottiga al Chiarbola Ponziana.

La carriera calcistica di Nevio Zetto inizia in giovane età, quando la mamma lo iscrive al Soncini, allora costola della Triestina. Dopo un anno ... "viste le indubbie qualità" (per ammissione dello stesso Nevio) ... viene “venduto” alla società Audace che come dichiara ... "raccoglieva gli scarti del Soncini". Nel frattempo grazie a un grande uomo, Don Dario, sta nascendo una nuova società, il Chiarbola, che tenta di raggruppare i tanti giovani del rione in un sito sotto la via Baiamonti che è tutt'altro che un campo di calcio. Gli “Audaci” passano così al Chiarbola e con la maglietta biancoceleste fa l'esordio in Coppa Mekovec su un campo in erba, non recintato, ma in discesa! Di quel periodo Nevio sostiene che ... "Adesso dopo tanti anni penso che eravamo dei pionieri, giocavamo a tutte le ore con un unico pallone che rincorrevamo quando andava fuori. Il campo era sempre accessibile e uno di noi, non un amico, aveva la fortuna di possedere un pallone di cuoio: quindi aspettavamo sempre che scendesse per fare due tiri. Unica preclusione era quella che per non rovinare il cuoio si giocava con il pallone dentro una borsa di plastica tenuta aderente da degli elastici". Con il Chiarbola si fa tutta la trafila delle giovanili sempre provinciali, per esordire in Prima Squadra in Terza Categoria. Per motivi di lavoro non può sempre assicurare la sua presenza e quindi abbandona il Chiarbola per giocare in Coppa Trieste con la mitica Virtus, formazione che vanta giocatori attempati ma di vaglia e capacità balistiche sopraffine. Dopo un po’ di anni gli attempati si ritirano e così fa anche lui, non avendo avuto richieste soddisfacenti tali da fargli tenere ancora ai piedi gli scarpini. Gli rimane quindi un unico svago che sta nel trovarsi con ex compagni presso il campo dei Frati di Via Rossetti una volta alla settimana. Del calcio giocato conserva il ricordo di ... "Un compianto dirigente che mi aveva sopranominato "roccia" per le mie qualità di centrocampista roccioso, tenace ed affidabile".

Nevio è uno dei Dirigenti simbolo del sodalizio biancoverde. Da una vita a San Luigi, comincia a frequentare la Società come quasi tutti in veste di genitore che accompagna il proprio figlio. Corre l'anno 1994 quando con suo figlio Simone inizia a calcare il campo e a frequentare le tribune di Via Felluga. E' inevitabile l'incontro con quella grande persona che risponde al nome di Ottavio Dandri, con il quale da subito si instaura un ottimo rapporto, tanto che su sua richiesta lo affianca nella gestione dei bambini che approcciano al mondo del calcio. Passano gli anni e anche l'altro figlio Federico entra nel San Luigi, fatto che lo spinge ad abbandonare la figura di aiuto allenatore per dedicarsi al ruolo dirigenziale, del quale è protagonista in tutte le categorie fino a raggiugere quella degli Juniores, dove staziona da anni per scelta ma anche per necessità. Collabora con tanti Mister e Dirigenti sempre con la massima cordialità, perché questa è una delle sue peculiarità. Di risultati importanti ne ottiene tanti che certamente superano quelli deludenti. Il primo e quindi quello indimenticabile è la vittoria di un campionato Allievi provinciali che ha permesso al San Luigi di rientrare subito in quello Allievi regionali. Diversi i successi con la categoria Juniores a livello regionale che hanno consentito la partecipazione alle fasi nazionali, con trasferte indimenticabili tra le quali quella a Settimo Torinese. Ed è grazie alla promozione in serie D della Prima Squadra,  che con i ragazzi della Juniores può partecipare ad un campionato nazionale con trasferte in tutto il Triveneto ... "Soddisfazione immensa, ma anche grande impegno sia per gli atleti che dirigenti" ... ammette, aggiungendo che ... "Di momenti ce ne sarebbero da raccontare a bizzeffe, ma resta indelebile la promozione in serie D della Prima Squadra, con la festa ed i balli sui tavoli con il Presidente".

Innumerevoli sono gli episodi buffi, vincenti e significativi di una vita dedicata al pallone, ma uno gli è rimasto scolpito nella memoria e che ricorda con piacere ... "Il Chiarbola grazie a Don Dario era nato ma come sempre vi erano delle difficoltà per reperire fondi, attrezzature e materiali in genere. Era l'anno 1974/75 e grazie al suo rapporto con l'allora allenatore della Fiorentina Nereo Rocco, da lui ci fu inviata una muta completa della Viola, in lanetta e con il giglio simbolo della squadra. Indossare tali indumenti sportivi ci riempiva d'orgoglio, anche perché tutti gli avversari si domandavano come mai giocavamo con quelle maglie che a quei tempi erano di una fattura e qualità di una squadra di serie A. Insomma ci sentivamo dei privilegiati".

Nonostante fin da piccolo il calcio sia la sua passione trasmessa da papà, Gianpaolo Cottiga quando inizia a fare sport a sei anni è costretto a scegliere il basket dato in quegli anni a quella età il calcio non è previsto. Passati gli anni la palla a spicchi non la molla più, considerato che tutto sommato gli riesce piuttosto bene ed fa la tutta la trafila dei campionati Regionali giovanili e non nel Don Bosco, togliendosi più di qualche bella soddisfazione, come il titolo di vice campione d'Italia categora "Propaganda" (vedi foto sotto) e varie convocazioni con le Rappresentative Regionali e Provinciali. Verso i venticinque anni per vari motivi decide di cambiare sport e di dedicarsi al tennis. Il suo rapporto con il San Luigi è veramente super datato. Prima come tifoso poichè essendo nato e vissuto sempre nel rione la domenica già da bambino va a tifare per i grigiorossi del San Luigi For You che giocano in Terza Categoria, mentre un po' piu grandicello segue le partite dei suoi amici che giocano nelle giovanili del San Luigi Vivai Busà. Quindi come genitore, avendo due figli che all'eta di sette anni, Simone, e cinque, Gabriele, entrano a fare parte della cantera della Società. Confesso che ... "Al primo giorno in cui i miei figli iniziarono fui stupito di vedere un ex allenatore della Pallacanestro Saba dei miei tempi, spesso mio avversario sul parquet, vestito in tuta su un campo di pallone" ... a chi mai sarà riferito questo commento lo lasciamo alla vostra immaginazione. 

La passione per il calcio lo porta così a decidere di fare il Dirigente. Tutto accade una decina di anni fa seguendo un invito di Domenico Nicodemo, allora responsabile organizzativo del campo a undici, che cerca persone disponibili a ricoprire questo incarico. Arruolato diventa uno dei capisaldo tra i Dirigenti, rendendosi sempre disponibile in qualsiasi categoria e in qualsiasi momento sia necessario affiancare qualcuno.  In questi anni di soddisfazioni ne ha avute tante, tanto da essere probabilmente il dirigente con più titoli in Società. Il suo palmares parla di un campionato Regionale Giovanissimi, un campionato di Eccellenza, due Coppa Italia di Eccellenza, una Supercoppa di Eccellenza oltre ad un infinità di tornei vinti con un gruppo forse unico come quello dei 2000. Però ammette che ... "La più grossa soddisfazione che mi ha riempito di orgoglio, è stata quando nel 2014/15 le due squadre delle massime categorie Regionali avevano come capitani del Sanlu i miei figli, Simone con gli Allievi e Gabriele dei Giovanissimi".  

La sua lunga vita da Dirigente ha fatto si che di cose buffe ce ne siano state tante, ma una in particolare rimane impressa nella sua memoria e la racconta così ... "Non dimenticherò mai quando un sabato andando con gli allievi '99 ad un torneo a Romans d'Isonzo, il pulmino guidato da Mister Gambin si bloccò in panne all' ingresso dell'autostrada al Lisert. Io ero al seguito con la mia macchina ed ho dovuto passare una buona ora a fare il trasbordo dei ragazzi, facendo la spola tra il Lisert e Romans d' Isonzo, tanto che la partita iniziò con un grosso ritardo a causa di questo incidente di percorso. Il mercoledi successivo dovevamo ritornare a Romans e chi era con me dirigente, tale Valter Gridel, chiese al Presidente Peruzzo ... "Ma funziona il pulmino?" ... risposta del Pres ... "Certo lo gavemo portà a riparar!". Ebbene sembrerà incredibile ma ancora con Mister Gambin alla guida il pulmino si fermò in panne allo stesso identico punto all'ingresso dell'autostrada. Domanda più che legittima: chissà se il mezzo aveva veramente visto l'officina?!"

Valter Gridel