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"Dietro le quinte" al San Luigi: LUCIANO ZONCAPE'

Vediamo chi sono i personaggi "Dietro le quinte" che lavorano al San Luigi. Oggi la prima puntata con un personaggio tanto singolare quanto carismatico: Luciano Zoncapè

 

Per tutti è semplicemente "Ciano" e di professione fa il magazziniere, ma Luciano Zoncapè è innanzitutto un grande conoscitore del calcio. Con lui vedere una partita e parlare di tecnica e di tattica è come sfogliare un'enciclopedia, tanta è la sua competenza in materia. E poi come dice sempre lui ... "Altrochè tutti sti scienziati: il calcio xe roba semplice". Che il pallone sia una passione lo capisce fin da piccolo. Padovano di nascita, milita in diverse società patavine: alla Robur, all'Excelsior e per finire al San Paolo, facendo tutta la consueta trafila ovvero dai Pulcini agli Allievi. Giocatore dotato di buona tecnica, grande dinamismo e velocità, con ottima visione di gioco, vive il primo "calcio da grandi" con la Lendinarese nel 1964, in Prima Categoria, società con la quale vince il campionato potendo così mettersi in evidenza in Promozione. Lascia la formazione di Lendinara per accasarsi alla San Pietrese, squadra romagnola del forlivese, militante nel campionato di Promozione. Quindi nel novembre del 1970 il trasferimento a Trieste per motivi di lavoro. La passione per il calcio lo porta a vestire prima la maglia del Costalunga, dal 1971 al 1975, in Terza e Seconda Categoria, e quindi quella del Rosandra, in Seconda e Prima Categoria, formazione con la quale chiude la sua carriera di calciatore.

Fare l'allenatore diventa quindi una vocazione ed infatti appesi gli scarpini al chiodo è immediato il passaggio alla tuta da Mister. Si distingue da subito per la sua capacità di allenatore sul rettangolo verde, ma è anche un grande motivatore e un Mister che dai suoi allievi sa farsi apprezzare e voler bene, riuscendo ad ottenere il massimo da tutti. La prima esperienza lo vede cimentarsi con i Giovanissimi del Costalunga e quindi sempre nel club giallonero allena gli Allievi. Stesso percorso lo compie al Giarizzole, per poi approdare a Muggia sponda Fortitudo, dove parte dagli Esordienti per arrivare fino agli Allievi. Nel 1985 la chiamata al San Luigi da parte del Presidente Peruzzo, dove siede sulla panchina degli Esordienti, dei Giovanissimi e degli Allievi, forgiando giocatori che saranno poi protagonisti per tanti anni nel panorama dilettantistico triestino e regionale. 

Nel 1999 entra a far parte del Consiglio Direttivo della Società, diventando un punto di riferimento per le questioni prettamente calcistiche, dall'alto della sua capacità nell'individuare pregi e difetti delle persone e soprattutto di analizzare le problematiche riguardanti il campo di gioco. Oggi Ciano è il magazziniere, custode di divise, di palloni e di attrezzature, ma la sua versatilità lo rende personaggio da consultare per ogni evenienza, anche se bisogna prestare attenzione al suo "verbo colorito" che spesso crea imbarazzo e lo rende un gran simpaticone. Come magazziniere lo ricordiamo negli anni '90 quando lavorava per la Triestina ed era uno dei fidi consiglieri dei vari Presidenti che si sono succeduti al timone della società alabardata.

Tra le sue peculiarità la grande abilità di "biscazziere". Memorabili le partite a carte - cotecio, tressette, briscola - durante il tempo libero o al termine dei direttivi, momento ludico e di assoluto divertimento poichè condito da un sequenza di battute e sfottò tra i consiglieri. E ritornando indietro nel tempo uno dei suoi più grandi avversari nel gioco delle carte è sicuramente Franco Schiraldi, con il quale ai tempi della Triestina dava luogo a sfide epiche. 

Sfogliando l'album dei ricordi, il Ciano calciatore ha impresso nella memoria ... "Una partita contro il Rovigo, giocata su un campo pesantissimo. Ad un certo punto subii fallo da un avversario - Spolaore - che l'arbitro non sanzionò. Spolaore allora fermò il gioco e andò dal direttore di gara assumendosi la responsabilità di avere commesso il fallo e guadagnammo così il calcio di rigore. Vincemmo per 2 a 1 grazie all'onestà di un avversario". 

Da allenatore invece ... "Non posso dimenticare la vittoria contro la Triestina a Prosecco nel 1986 con la mia formazione Allievi del San Luigi. Vittoria per 1 a 0 dopo una partita strepitosa. La Triestina schierava giocatori del calibro di Milanese, Radin, Braico, Di Benedetto, eppure i miei ragazzi fecero una prestazione incredibile. La più grande e bella vittoria che ricordo come mister"

E poi come non dimenticare ... "La cena di fine campionato del 1986 quando allenavo la squadra Allievi annata 71-72. Il capitano prese la parola dichiarando "Noi quest'anno non abbiamo avuto un allenatore, ma un papà, un amico. Per noi non è il Mister ma è Ciano". Beh quelle parole mi sono rimaste scolpite nel cuore. Ecco credo che questi valori morali valgano più di ogni altro aspetto. Io per i miei giocatori ho sempre voluto essere semplicemente Ciano"

Valter Gridel