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"Dietro le quinte" al San Luigi: NADJA ZACCHIGNA

Dopo aver conosciuto Luciano Zoncapè andiamo oggi a scoprire un personaggio simbolo del San Luigi e che "Dietro le quinte" lo è da un bel po': Nadja Zacchigna

 

E' colei che incontri appena metti piedi a San Luigi. E già perchè se devi raggiungere il campo a undici dal piazzale sei costretto a fare quella salitina che ti porta al "Bar del Campo a 11" come viene definito. Ed è lì che Nadja è la regina da oltre ventun'anni, ovvero dal lontano 2001 quando il Presidente Peruzzo le chiese di arruolarsi alla truppa della Sagra. "Te son in pension ... invece de star casa vien su a darne una man che te se diverti!". Con queste parole il "Pres" la convince e da quel momento inizia la lunga storia d'amore tra Nadja ed il San Luigi. Non esiste giocatore, ragazzino o uomo che sia, dagli Esordienti alla Prima Squadra, mister, dirigente o genitore che la prima cosa che fa arrivando alla fine della salitina è quella di salutare Nadja: è un po' come un rito.

Ma facciamo un passo indietro per capire cosa il calcio rappresenti per Nadja. Lo vive dall'età di diciasette anni, quando segue le gesta del futuro marito Paolo, calciatore della squadra Cantieri Riuniti dell'Adriatico Monfalcone (CRDA Monfalcone), società che poi nel corso degli anni assumerà la denominazione di Associazione Calcio Monfalcone prima di diventare ai giorni odierni l' A.S.D. Unione Fincantieri Monfalcone. Nadja è sempre al fianco di Paolo calciatore anche se ammette ... " Andavo a vedere tutte le partite ma senza sapere se la palla fosse rotonda e quadrata, perchè di calcio non mi ero mai interessata".  Appesi gli scarpini al chiodo Paolo diventa dirigente di diversi club triestini, rimanendo personaggio da sempre nel mondo del calcio cittadino e molto apprezzato per le sue capacità dirigenziali. Nadja però è ormai a tutti gli effetti una lady biancoverde e da subito le sue caratteristiche la spingono ad occupare il ruolo di barista. Nel 1985 nasce il figlio Luca che ovviamente eredita la passione del calcio da papà e per anni gioca come portiere in varie squadre triestine, tra le quali anche il San Luigi, facendosi anche apprezzare successivamente come preparatori dei giovani portierini del settore giovanile. 

Non c'è dubbio che il bar è il suo habitat naturale. Persona che ha sempre una parola buona per tutti: gentile, pacata, paziente e sorridente. Apprezzata per la cordialità, sempre dietro il banco a servire la clientela con gentilezza, ogni sacrosanto giorno della settimana, con il bel tempo, con la pioggia, con la bora, nelle giornate e serate gelide invernali, così come nei giorni di caldo afoso, ma sempre al suo posto. E soprattutto con qualsiasi clima ha sempre una battuta allegra e scherzosa creando un’atmosfera di viva aggregazione tra la gente che frequenta il bar aspettando di iniziare allenamenti o partite nel caso di allenatori, dirigenti o calciatori, o nel caso dei genitori che aspettano i propri ragazzi fuori dagli spogliatoi. Se vuoi sapere qualcosa su una squadra è super informata, seguendo con passione tutte le squadre sanluigine e commentando le partite che segue dalla sua postazione; insomma come tutte le bariste che si rispettino "la sa tutto"

La domenica mattina vuoi mettere il piacere di iniziare la giornata con un ottimo caffè e i deliziosi cornetti alla crema o alla Nutella, oppure durante l'intervallo delle partite di gustarti una pizzetta o un panino sorseggiando dell'ottima birra o uno spritz, il tutto in un ambiente rilassante e allegro immerso nel verde. Questo è il bar di Nadja, dove troverai sempre un sorriso pronto ad accoglierti, talvolta assieme alla sua amica e collega Donatella, per un duo che sa offrire simpatia, gentilezza e cordialità. 

Aprendo l'album dei ricordi ... "Non posso certo dimenticare la prima mia esperienza in sagra. Ogni sera ci si fermava in piena notte a cenare tutti assieme. Ognuno portava da casa quello che era la sua specialità: chi la jota, chi il brodetto di pesce, chi le polpette. Era una festa nella festa. E poi ricordo con divertimento che una delle sere quel burlone di Guido Guglia decise di lavarci tutti, ma proprio tutti, con la pompa. E così stanchi morti e fradici siamo rientrati a casa. Ecco la sagra era ed è anche questo: momenti di assoluto divertimento e di aggregazione"

Se guardo al bar ... "Nella mia memoria rimangono sempre due anziani che ogni giorno, seppur non avessero nessun parente che giocava al San Luigi, venivano a bere l'ottavo, scambiando con me battute e parlando un po' di tutto. Quando se ne sono andati in paradiso ho provato un dolore immenso e ancora oggi mi manca la loro presenza"

Valter Gridel